Ecco una simpatica “botta e risposta” dalla Rita, compagna abituale di “ADC” Come sempre… buona lettura!
Chi è senza peccato..scagli la prima pietra: no tu Ale
non puoi!
Nel bridge, come nella vita, si formano delle coppie e, come nella vita, la buona
riuscita di questa unione sta proprio nel compensare vicendevolmente le
mancanze dell'altro. La coppia di cui vi parlo è frutto di fantasia, i loro
nomi di pura invenzione: Rita e Alessandra.
Si sono conosciute al corso allievi, una estroversa, casinista, impulsiva,
l'altra timida, determinata, precisina, permalosetta... Partecipano a tutte le
competizioni possibili con una grande voglia di imparare ma Rita è meno
studiosa, più distratta e Alessandra si innervosisce tanto che a volte prova un
bisogno di vendetta e va ad applicare sistemi licitativi che un giocatore
esperto comprenderebbe, ma che la sua compagna scansafatiche che non ripassa,
sicuramente non ricorderà. La punisce mettendola in difficoltà e alla fine
della licita alle rimostranze di Rita, Alessandra sentenzia con sguardo
altezzoso: no Rita, è roba del primo anno!
Succede però, e non tanto
raramente, che anche la saputella faccia errori grossolani, il più eclatante:
Rita apre di 1 fiori, Alessandra dice 1 quadri,Rita 1 picche, Alessandra ha una
mano forte, intravede lo slam, hanno il fit a picche, allora licita il quarto
colore 2 cuori, Rita risponde 2SA e Alessandra possedendo 1 asso 3 re e 2 dame
licita 4SA, Rita risponde 5 fiori che nella loro convenzione vuol dire 0-3
assi, a questo punto è fatta, lo slam assicurato, Alessandra si immerge in uno
di quei suoi stati catalettici che spiazzano gli avversari, mettono a disagio
Rita che si innervosisce regolarmente perché si chiede: cosa ci sarà di tanto
difficile da richiedere 7 ore di riflessione? Pensa...pensa...poi 5picche!
Fine.
L'avversario attacca e Alessandra, scuotendo la testa (che nel suo linguaggio vuol dire:devo aver sbagliato) depone le carte sul tavolo. Quale era il dilemma di Alessandra? Quanti assi avrà Rita? 0 o 3? Ora, lei ha 17 punti, Rita aveva aperto...che per una sorte beffarda fosse in possesso di 13 fanti? Dopo lunga riflessione aveva deciso che quell'incapace di Rita aveva aperto con 13 fanti, quindi mancavano 3 assi lo slam non c'era! Quale fu la reazione di Rita? Avrebbe dovuto mettersi uno sguardo altezzoso e sentenziare: è dal primo anno che sappiamo che non ci sono 13 fanti nel mazzo!!! Rita non riuscì a trattenere una risata, e dopo essersi scusata con gli avversari giocò il suo 5 picche +1. Perché, come tra marito e moglie, nella coppia uno dei due deve essere più accomodante, altrimenti si divorzia!
Rita
Tanti
anni fa in prima serie a Salsomaggiore mi era capitato di aver chiesto gli assi
al mio malcapitato compagno (Croci) Quando mi ha risposto 5F (0-3) ho pensato:
può davvero avere neanche un asso?? Noooo, “possibil”! e ho detto 6! L’avversario a sinistra ha detto prima contro, poi ha incassato due assi e dopo ho dovuto cedere ancora
una presa per il terzo asso mancante a destra.
Questo per dirvi che anche se 13 fanti in mano erano altamente improbabili nella mano di Rita (e nel “Bridge
pratico” si concluderebbe a sei),
tecnicamente la licita di Alessandra è corretta (in teoria Rita avrebbe
potuto aver aperto con gli 11 punti rimasti nel mazzo, tolto i tre assi) In effetti, quando sulle risposte ambigue
del RKC Blackwood, 5F (0-3) e 5Q (1-4) il compagno non ha l’assoluta certezza
dei numeri di assi, dichiara 5 nel colore d’atout. Il rispondente in questo
caso con 0-1 assi passa mentre con 3-4 assi alza a sei. J.J.